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Il narcisismo (oltre quello che leggiamo sul web)

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Alexander Lowen è un medico psicanalista formatosi alla scuola di Wilhelm Reich, il suo approccio è uno dei tanti esistenti, ma non c’è dubbio che si è colpiti dalle sue teorie perché rispecchiano un sentire profondo in questa realtà. 

Lowen sostiene che siamo affetti da un narcisismo individuale e, contemporaneamente, da un narcisismo di tipo culturale. Nel primo caso si tratta di un disturbo della personalità di determinati individui che si caratterizzano per un eccessivo investimento sulla propria immagine a spese del proprio Sé, in altre parole la complessità dell’anima. Una tendenza a sfruttare gli altri per i propri interessi. Un senso di grandiosità che li fa ritenere unici e speciali, accompagnato da fantasie di successo, potere, bellezza. Mancanza di empatia verso il prossimo, assenza di qualsiasi tipo di sentimento: in genere queste persone non riescono a innamorarsi e ad amare.

Nella “cultura narcistica” il riferimento è sociologico e indica la perdita di valori umani all'interno della nostra società: negli ultimi decenni, infatti, il numero di affetti da disturbi di tipo narcisistico più o meno gravi, è in crescita perché influenzato dalla manipolazione dei media, dalla spettacolarizzazione ipocrita dei sentimenti, dalla lotta per il successo. Il narcisista considera la realtà come un’estensione di sé, uno specchio delle sue esigenze, vive superficialmente, privo di emozioni, e questo “pelo sullo stomaco” può servirgli a ricoprire posizioni di rispetto, a scalare traguardi di potere. Inoltre, le disillusioni collettive conducono a una fuga dal sociale che determina la nascita del narcisismo come fenomeno culturale: i raggruppamenti – ad esempio i movimenti politici, religiosi etc. - perdono di significato e l'apertura dell'individuo avviene solo per obiettivi strettamente consumistici. 

Alexander Lowen fa addirittura un identikit fisico del tipo narcisista: testa controllata e sovraccarica di tensioni; lineamenti duri, maschili o al contrario eccessivamente effeminati e privi di età; occhi che guardano come se non ci vedessero; bocca stereotipata priva di sentimenti; spalle dritte e squadrate; nodo in gola per impedirsi di piangere; petto gonfio a esprimere superiorità. In particolare, nel bacino l’energia del corpo si concentra nella parte alta a discapito di quella pelvica: il narcisista può apparire sessualmente molto potente ma, in concreto, la sua potenza si commisura solo al numero di conquiste fatte e di rapporti avuti, in termini di capacità orgiastica, vale a dire di provare piacere, può non avere appagamento vero. Insomma una potenza erettiva e non sessuale, perché, secondo Lowen, l’apice dell’orgasmo arriva solo con la partecipazione dei sentimenti.

Attraverso il racconto di casi clinici “Il narcisismo. L’identità rinnegata” (disponibile su matacenalibri) ci restituisce la fotografia di un copione quotidiano che conosciamo, spiega quali siano i danni che il narcistica fa a sé e agli altri, come difendersi da un atteggiamento di aridità che impoverisce chi lo vive e chi con lui ha una relazione profonda. Alexander Lowen arriva ad affermare che, in una società i cui rapporti sessuali sono apparentemente liberi, l’orgasmo, quello vero, non può tuttavia essere provato se non in una sola condizione: quella in cui è presente l’intramontabile capacità d’innamorarsi. 

Lettura consigliata per chi ha necessità di capire oltre la superficie delle cose.

 

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