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Il jazz dall'abc: a scuola di standard

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Sul jazz si basa tutta la musica moderna. Il rock, la fusion, il pop, persino il rap: tutto nasce quando a inizio '900 la musica nera si pone come unica alternativa al predominio della classica e della musica da camera. 

Ad oggi, il suo animo rivoluzionario si è affievolito relegano il jazz a genere di nicchia, da intenditori, anche un po' snob. Perdendo quell'appeal che lo resero grande dai tempi in cui le work song si trasformarono in musica da club. Era l'inizio del secolo breve, destinato a essere falcidiato dalle due guerre Mondiali, e in Italia la scure fascista produceva aberranti controrivoluzioni per cui pezzi come "St. Patrick Blues" diventavano "Le lacrime di san Patrizio". Intanto in America nascevano i Bing Crosby, i Billy Goodman, i Glenn Miller. 

Cosa ci resta oggi? Ci resta un patrimonio mondiale di cui fruiamo male, malissimo. Relegandolo in appositi spazi o come contenitore di improbabili festival, e qui il panorama jazz deve fare un mea culpa: quello di essersi chiuso in sé stesso. 

Eppure, bastano tre note in fila di Summertime o di Over the rainbow per risvegliare immediatamente nelle nostre menti motivi conosciuti, sognanti, straordinari che qualcuno potrebbe impropriamente chiamare musichette. Come dimenticare ad esempio Take the A Train nella straordinaria esecuzione di Duke Ellington che i più di noi associano solo ed esclusivamente ai trailer dei film al cinema per ovvii motivi?

Gli standard del jazz sono quei brani che introducono anche i meno avvezzi ma più curiosi alla scoperta del genere, alle radici della musica di oggi. Nel volume Gli standard del jazz. Una guida al repertorio di Ted Gioia (disponibile su Matacena Libri) si ripercorre quella che è la struttura portante del jazz, riscoprendo capolavori che vanno da "Fly me to the moon" (celebre da noi la versione cantata da Sinatra) a Take Five (di Dave Brubeck, e anche qui molti la associeranno semplicemente allo spot di una nota banca), da "Autumn leaves" a "My Romance", da "Nuages" a "So What".

Oltre 250 indiscussi capolavori per vivere un'esperienza musicale completamente diversa.

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