Dell'Irlanda e dell'IRA si è scritto tanto, tantissimo. Come giusto che sia. Parliamo di un momento storico importante dell'isola anglosassone, di un conflitto che per sua stessa natura è stato tra i maggiori del '900 e tra quelli più ricchi di contraddizioni, spunti, metafore. Il conflitto nordirlandese, la guerra "a bassa intensità", ha lasciato dietro di sé una scia di 3000 morti: altrimenti non poteva essere.
Tra tutte le pagine che raccontano il '900 dell'Ulster ce n'è una che però trasuda dolore e amore in ogni parola. Parliamo di "Un giorno della mia vita" (che trovate su Matacena Libri nell'edizione Universale Economica Feltrinelli a meno di 9 euro).
Il suo autore, Bobby Sands, è stato esponente di spicco nelle file dell'IRA. Condannato a 14 anni di carcere, con altri compagni, malgrado l'assenza di prove a carico, comincia una serie di scioperi della fame sino all'ultimo, iniziato il 1º marzo 1981, che lo porterà alla morte. Durante i primi diciassette giorni del suo ultimo sciopero della fame comincia a tenere un diario e scrive quotidianamente usando un refil di penna biro e dei pezzetti di carta igienica. Ogni singolo segmento del diario viene fatto uscire dal carcere firmato con lo pseudonimo "Marcella". Il libro che ne deriva è una impietosa testimonianza sulla vita dentro il carcere, una dolorosa riflessione sulla lotta in corso e una professione di speranza.
Un libro importante per approfondire cosa è accaduto in Irlanda, a pochi passi da noi, e colmare le lacune. Ma anche per entrare nel dolore e nella sofferenza della tortura.

Trovate Un Giorno della Mia Vita su Matacena Libri.