"Mi ci volevo comprare una casa a Sampdoria, ma dice che non ci sono, che non è una città, ma io prima o poi la città di Sampdoria la fondo".

Tutto qui basterebbe per riassumere il pensiero di un vulcano in movimento, un uomo che al suo ingresso nel Calcio italiano ne è diventato uno degli emblemi. Questa storia, questa biografia, questo diario scritto a 4 mani con Alessandro Alciato però di sport ne ha ben poco. Parliamo della storia di un imprenditore chiamato Massimo Ferrero, conosciuto anche come "Er Viperetta". Imprenditore cinematografico, leggeremo su una ipotetica carta d'identità. Segni particolari: vulcanico, istrionico, con uno spiccato senso dello spettacolo e a prima vista anche qualche rotella fuori posto.

Eppure, Massimo Giovanni Mario Luca Ferrero prima di diventare il patron della Sampdoria Calcio, la squadra blucerchiata di Genova, è stato tanto. In primis, un ragazzo de borgata di una famiglia povera del Testaccio, a Roma, che saltava la scuola per andare di nascosto a Cinecittà con Giuliano Gemma. E prima di sfondare nel cinema (dopo anche una serie di fallimenti che non l'hanno mai fatto desistere) ha avuto anche caseifici.

Insomma, su tutto una vita da raccontare, vissuta al Massimo (citando un vecchio film) che senza tralasciare l'ironia insita in Ferrero racconta il personaggio dal suo punto di vista.

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