Clicca per acquistare Shooting up. Storia dell'uso militare delle droghe su Matacena Libri.

La guerra è un'atrocita, una barbarie, l'estrema devastazione dell'essere umano. L'orrore delle armi, della morte, della disperazione già di per sé basterebbero, ma ogni conflitto è accompagnato da elementi che lo rendono ancor più raccapricciante: gli stupri di guerra, i saccheggi, gli eccidi. Storie che devastano popoli, vite, famiglie, anche gli stessi soldati al fronte.

"Shooting up" di Lukasz Kamienski analizza i conflitti partendo da un altro aspetto che li accomuna dagli albori dei tempi: l'uso di droghe da parte dei militari al fronte. Un dato che non è assolutamente trascurabile. Si pensi che allucinogeni, oppiacei e sostanze psicotrope sono tutt'altro che casi rari nei conflitti: elementi anzi che servono ad abbattere nei soldati alcune barriere umane, nel bene e nel male. E a che prezzo.

Kamienski, in questo libro che trovate sul nostro portale Matacena Libri, ripercorre la storia dell'utilizzo di sostanze atte a stordire o esaltare i soldati partendo dall'antichità, dalle truppe di Annibale, i guerrieri dell'Amazzonia e i berserker vichinghi. Oppio, funghi allucinogeni e piante enrgetiche erano usuali in riti tribali per migliorare le performance dei guerrieri in battaglia. 

E oggi? Oggi l'uso di droghe diventa un'abitudine diffusa, non solo per migliorare le condizioni in battaglia ma anche per tenere a bada gli incubi degli orrori del campo di battaglia. Dalla diffusione della cocaina tra i piloti francesi e tedeschi durante la prima guerra mondiale, all'utilizzo del Pervitin con cui la Wehrmacht sbaragliò le resistenze di mezza Europa con incursioni lampo, dall'abuso di psicofarmaci ed eccitanti dei marines in Vietnam, agli esperimenti con l'LSD durante la guerra fredda, fino ai miscugli di polvere da sparo ed eroina sniffati dai soldati bambino in Africa: un ritratto impietoso e disumano della guerra crudo ma necessario, visto da uno degli aspetti più disumani di qualcosa che di umano non ha assolutamente niente.