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Il fenomeno di massa delle pagine su Facebook, soprattutto quelle ironiche e dissacranti, ha creato delle nuove star e dei nuovi modi di comunicare. Suscitando l'interesse degli editori che hanno provato a trasformare l'esperienza multimediale in libri, a volte riuscendo, altre no.
De facto, però, sono tantissimi gli autori che hanno cominciato - magari per gioco - a postare battute o a ideare veri e propri format sui social e sul web e poi finire nell'immaginario collettivo (e stampati sui libri). Coniando alcune definizioni (si pensi al termine ignoranza che dopo Calciatori Brutti sul web ha assunto un significato diverso e più ampio rispetto a quello del vocabolario) o creando veri e propri casi (si veda Lercio).
"Se i social network fossero sempre esistiti", che quando vi scriviamo conta 1,3 milioni di follower su Facebook, è una delle pagine italiane di Facebook più seguite e - con le sue recensioni sopra il 4,9 - amate. Il gioco è semplice: immaginate che personaggi storici potessero comunicare attraverso Facebook, Instagram, Twitter, Whatsapp. Cosa avrebbero scritto? Come avrebbero interagito tra loro?
Lo spunto funziona: le gag in cui Giotto prende in giro la Stanza di Van Gogh dicendo che a lui le critiche entrano da un orecchio e escono dall'altro o quelle in cui le missive di Pavese diventano tweet, o ancora il sommo Dante invitare D'Annunzio a non fare polemiche su Facebook catturano migliaia di reaction tra like e risate.
Ora l'esperienza di "Se i social fossero sempre esistiti" diventa un libro, che già dalla copertina richiama lo spirito goliardico che caratterizza il lavoro. "Al mio segnale scatenate l'inferno", ma non con Leonida in copertina. Bensì il sommo Dante Alighieri, tra i più citati della pagina in questione, dove il segnale è quello della wi-fi e l'Inferno è quello della Divina Commedia.
Il libro, a cura di Francesco Dominelli ed edito da BUR, lo trovate su Matacena Libri. Un modo per ridere "paradossalmente", ma anche per riflettere su come siano cambiati i paradigmi della comunicazione. In meglio o in peggio, a voi deciderlo.