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Finché amore non ci separi
Con "Avremo sempre Parigi. Passeggiate sentimentali in disordine alfabetico" scopriamo una Serena Dandini deliziosa alla scrittura. La donna, conduttrice e autrice televisiva e radiofonica italiana, i più la ricorderanno per i contenitori satirici della Rai come L'Ottavo Nano e il Pippo Chennedy Show. O, un po' più lontano, la TV delle ragazze del 1988, che ha lanciato personaggi del calibro di Angela Finocchiario, Francesca Reggiani, Maria Amelia Monti.
Ma la sua è una carriera ben più ampia, che non può essere ridimensionata alle querelle politiche e l'ostilità di Silvio Berlusconi nei suoi confronti. E alla sua attività principale ha sempre affiancato altre forme espressive (come quella teatrale).
E quella letteraria. Questo diario che scorre veloce tra le dita è un racconto intimo e suggestivo di Parigi vissuta con gli occhi di una viaggiatrice innamorata della Ville Lumiere. La racconta sotto forma di alfabeto amoroso in cui ci accompagna dalla A di Arrondissement (le municipalità parigine) alla Z di Zinc attraversando la G di Gare, la M di Muri e la V di Verne.
Le passioni dell'autrice ci svelano a ogni angolo suggestioni, storie, personaggi indimenticabili e posti segreti da visitare di persona alla prima occasione. Restituendoci un ritratto di Parigi di nuovo magico e affascinante, e anche un ritratto diverso della Dandini stessa.
«È colpa di Parigi se le mie passeggiate sentimentali sono in disordine alfabetico. Sono troppe le suggestioni e le presenze che si aggirano per la città per mantenere fede a un dizionario canonico. Il vento del Nord, che in certe sere d'autunno diventa forte e dispettoso, mi coglie sempre di sorpresa scompigliandomi i pensieri e soprattutto le lettere. Serge Gainsbourg è finito alla S, ma il suo posto d'onore poteva tranquillamente essere alla D di Dandy, accanto a una schiera di gentiluomini che insieme a Oscar Wilde hanno tenuto alto a Parigi il vessillo di questo club ricercato».